Superpresidi a processo.
Sono accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e plagio nelle
prove d’esame
I “lucani” che avevano presentato domanda per la selezione
regionale aperta a settembre del 2011 erano stati 674, ma
solo in 147 hanno superato la prima prova preselettiva, il
10 ottobre del 2011, e tra il 14 e il 15 dicembre si sono
presentati nelle aule del liceo “Gianturco” di Potenza per
la seconda prova scritta
Dovranno comparire in Tribunale il 7 ottobre, per difendersi
dall’accusa di aver copiato all’ultimo concorsone per presidi.
Ma l’Ufficio scolastico regionale, che ha organizzato quella
selezione, continua a non curarsene. Così anche quest’anno ha
disposto lo scorrimento della graduatoria “incriminata”. Questa
volta a esaurimento. E domani prenderanno servizio altri due
dirigenti imputati, con tanto di “superpoteri” riconosciuti
dall’ultima riforma della “Buona scuola”.
Sono Giosuè Ferruzzi e Rocco Garramone i nuovi presidi
dell’Istituto d’istruzione superiore “Bernalda-Ferrandina” e del
comprensivo “Abate Antonio Racioppi” di Spinoso.
Lo ha deciso il nuovo dirigente dell’ufficio Affari generali e
personale della scuola lucana, che venerdì scorso ha disposto
l’assunzione «in prova in Basilicata, con rapporto di lavoro a
tempo indeterminato» di 16 dirigenti per coprire altrettanti
posti “vacanti” sparsi tra le province di Potenza e Matera.
Inclusi loro.
Ferruzzi è accusato di aver “barato” alla seconda prova scritta
del concorso bandito nel 2008 a livello nazionale, delegando
agli Uffici scolastici regionali l’organizzazione delle prove,
la nomina delle commissioni, la vigilanza sulle procedure,
l’approvazione delle graduatorie di merito al termine delle
varie fasi, i provvedimenti di esclusione dal concorso e le
attività di formazione e tirocinio. In particolare avrebbe
copiato «in parte testualmente e in parte parafrasandole (...)
argomentazioni in realtà opera di altri in quanto attinte dalle
pagine 247,248, 249, 250, 252, e 253 del testo “Il dirigente
scolastico” redatto a cusa di Giulio Cassina ed edito da Editest».
Mentre Rocco Garramone avrebbe presentato, alla prima prova, un
elaborato in «ampia parte coincidente pressoché alla lettera»
con quello di un altro candidato-imputato, Giovanni Latrofa, che
da un anno presiede il liceo scientifico Pasolini di Potenza.
Come pure alla seconda, dove gli investigatori hanno individuato
«un brano che trovava largo riscontro nell’elaborato della
candidata Carmela Cafasso», a sua volta imputata e da settembre
del 2012 dirigente dell’istituto comprensivo Milani di Potenza.
Plagi attribuiti a una «fonte comune non citata».
La procura contesta alla Cafasso e a un altro
candidato-imputato, che si era collocato in posizione utile per
entrare in servizio con i primi (Rosanna Papapietro, preside
dell’Istituto d’istruzione superiore “Carlo Levi” di Tricarico),
anche l’aggravante di «aver conseguito l’intento». Un esito
“sgradito”, ma che a ben vedere nemmeno il procedimento
giudiziario sembra essere riuscito a scongiurare. Motivo per cui
nel prosieguo del processo c’è da attendersi l’aggravamento
anche delle posizioni degli ultimi idonei assunti dalla
graduatoria “incriminata”, nonostante le accuse.
Con loro dovranno presentarsi in Tribunale i membri della
commissione d’esame composta dal presidente Antonio Sergio De
Franchi, professore Unibas e direttore del dipartimento di
scienze dei sistemi colturali, forestali e dell’ambiente, più un
dirigente tecnico dell’ufficio scolastico regionale, Francesco
Fasolino, e il preside dell’Istituto tecnico Da Vinci di
Potenza, Adele Trotta. Assistiti da Marcello Marino come
segretario.
Al solo Marino è contestato di aver scoperto Rosanna Papapietro,
con «un vocabolario contenente all’interno fascicoletti
dattiloscritti» durante la prova scritta che si è tenuta a
dicembre del 2011. A quel punto avrebbe dovuto escluderla,
invece si sarebbe limitato a sequestrarle quei foglietti, così
da settembre del 2012 dirige l’Istituto d’istruzione superiore
“Carlo Levi” di Tricarico. Mentre con De Franchi e gli altri
membri della commissione è accusato anche di falso per aver
messo a verbale l’8 marzo del 2012 «l’elaborazione della griglia
di valutazione della seconda prova scritta» che era già sul sito
dell’ufficio scolastico regionale da due settimane. Oltre che
del reato di abuso d’ufficio in concorso perché avrebbero fatto
finta di non vedere le evidenti scopiazzature negli elaborati.
I “lucani” che avevano presentato domanda per la selezione
regionale aperta a settembre del 2011 erano stati 674, ma solo
in 147 hanno superato la prima prova preselettiva, il 10 ottobre
del 2011, e tra il 14 e il 15 dicembre si sono presentati nelle
aule del liceo “Gianturco” di Potenza per la seconda prova
scritta.
Di fronte al giudice dell’udienza preliminare Tiziana Petrocelli
il prossimo 7 ottobre è attesa la comparsa delle parti civili
tra le parti offese individuate dagli inquirenti. In teoria
anche l’Ufficio scolastico regionale potrebbe costituirsi contro
i suoi presunti dipendenti infedeli, ma visti i recenti sviluppi
se dovesse disertare l’aula non ci sarebbe di che stupirsi.
Articolo di Leo Amato pubblicato Martedì 01
Settembre 2015 su Il quotidiano della Basilicata |